Vento in poppa, leva l’ancora! Vele al vento!
Già cammina l’orizzonte verso me
mi saluta il porto con le sue certezze
cancellate dalla spuma delle onde
Sensazioni e sentimenti mi tormentano
e le idee mi danno infelicitГ
ma il dolore interiore e circostante
giГ sottende la mia precarietГ
Mi potrebbe esser d'aiuto perlomeno
scaricarne le responsabilitГ
ma i Ciclopi e le Sirene - in cui mi imbatterГІ
li ho creati e li combatto dentro me
E si afferma in quella consapevolezza
quest’angoscia verso la mia nullitГ
ma scappare via non servirebbe a niente
e parlarne forse meno… chi lo sa!
Angosciare i miei compagni dei miei dubbi
o tacere e tenerli tutti in me
o convincerli illudendomi da solo
che son frutto della mia volontГ
Fuggirebbero i miei dubbi un po' dal gioco
anche tutto quanto il male accetterei
se potessi fare conto almeno un poco
su di un’ombra di creativa libertГ
smetterei di domandarmi “Dove sono?”
se sto andando nella direzione giusta
anche in un'esistenza così angusta
il malessere sussurra che ci sei
e il problema ancor piГ№ grande ГЁ proprio questo
che non credo in fondo piГ№ alla libertГ
ed in me si ГЁ innescato un meccanismo
tale che indietro non ci torno piГ№
"O frati", dissi, "che per cento milia
perigli siete giunti a l’occidente,
a questa tanto picciola vigilia
d’i nostri sensi ch’è del rimanente
non vogliate negar l’esperïenza,
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza".
Li miei compagni fec’io sì aguti,
con questa orazion picciola, al cammino,
che a pena poscia li avrei ritenuti;
e volta nostra poppa nel mattino,
de’ remi facemmo ali al folle volo,
sempre acquistando dal lato mancino.
Tutte le stelle già de l’altro polo
vedea la notte, e ’l nostro tanto basso,
che non surgГ«a fuor del marin suolo.
Cinque volte racceso e tante casso
lo lume era di sotto da la luna,
poi che ’ntrati eravam ne l’alto passo,
quando m’apparve una montagna, bruna
per la distanza, e parvemi alta tanto
quanto veduta non avГ«a alcuna.
Allora issatemi la randa! Avanti tutta!
con la prua diritta alle colonne d’Ercole
consapevole della mia morte certa
affrontando quel destino che non scelsi
Ed il cuore mio rimpiangerГ Penelope
quando questa nave precipiterГ
e la sete di sapere avrГ la meglio
nel momento in cui con me lei finirГ
DovrГІ rinunciare ad Itaca sereno
dovrГІ ammettere che l'isola non c'ГЁ
senza bussola non si esce dall'oceano
quando le correnti ormai ti sono contro
La tua rotta e il tuo cammino sono persi
se non tieni sempre in mente dove vai
se la meta del tuo viaggio non ricordi
se la meta non l'hai conosciuta mai
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